Insegnare al mio cane a non chiedere cibo

“Sei stato tu!”, “Chi, io? Ma veramente sei sempre tu che ti lasci intenerire!” Alzi la mano chi non ha mai affrontato una discussione di questo tipo.

Comincia sempre così, come un gioco…un boccone oggi, uno domani…e in men che non si dica, il cane è fisso accanto al tavolo “a fare l’elemosina”. Quasi tutti i cani si avvicinano spontaneamente al cibo, fosse anche solo per l’odore, ma quello che fa la differenza (come in tutto ciò che riguarda l’apprendimento) è sicuramente il rinforzo. Questo significa che se il cane si fosse avvicinato, ma noi non l’avessimo assecondato, molto probabilmente si sarebbe ripresentato ancora qualche volta, ma alla fine il comportamento si sarebbe esaurito da sé.

Questo perché – come sappiamo – la mente del cane di base funziona secondo il processo stimolo-risposta, dunque se ad una richiesta del cane non segue l’esito che lui attende, molto probabilmente proverà con altri metodi.

Potrebbe dunque abbaiare, girarvi intorno, passare da un lato a l’altro del tavolo (soprattutto se è un cane che non si arrende facilmente). Alla fine però – se voi teneste duro – finirebbe per arrendersi e tornare nella sua cuccia tranquillo e sereno.

Il problema nasce nel momento in cui la costanza del cane è maggiore di quella del proprietario, che alla fine – intenerito dal comportamento del suo amico peloso – non resiste, e finisce per concedere il tanto agognato bocconcino.

Ed è qui che comincia il circolo vizioso: il cane chiede, il padrone concede, allora il cane richiede e il padrone – pur di essere lasciato in pace – concede di nuovo, e così via…

E’ necessario a questo punto trovare degli accorgimenti che limitino il danno, vediamo insieme quelli più semplici, ma che costituiscono un ottimo punto di partenza!

  • Smettere completamente di concedere il nostro cibo al cane mentre siamo a tavola; è veramente importante che tutti i membri della famiglia siano d’accordo in questo senso, poiché basta che uno prosegua e l’impegno di tutti gli altri sarà inutile! (il mio nonno in questo era un campione: riusciva a dare i bocconcini di pane al cane senza che la nonna se ne accorgesse. C’abbiamo messo anni a capire l’inghippo!)
  • Dare da mangiare al cane prima di mettersi a tavola noi: lo so che vi avranno fatto il lavaggio del cervello con la teoria del branco, per cui la coppia alfa mangia prima e bla bla bla, ma siccome siamo nel 2020 e questi dettami sono ormai riconosciuti universalmente come obsoleti, vediamo di andare oltre.
  • Se il cane accetta di stare tranquillo e sereno nella sua cuccia per tutto il tempo in cui la famiglia è a tavola, alla fine del pasto premiatelo con qualche gustoso bocconcino, ma non lasciate che venga lui da voi, siate voi a spostarvi verso di lui. Non deve per nessun motivo fare l’associazione mentale tavola=cibo.

Se – ahimé – nessuna di queste opzioni funziona, è necessario che per un po’ di tempo allontaniate il cane dalla stanza mentre mangiate. So perfettamente che potrebbe abbaiare, ululare, piangere ed avere tutta una serie di atteggiamenti veramente drammatici, ma dovete resistere. Toccherà un picco massimo, al termine del quale quasi sicuramente il comportamento inizierà a diminuire, fino ad estinguersi.

A quel punto, ricomincerete a farlo entrare in casa, adottando il protocollo inizialmente descritto, come se cominciaste da zero, come se fosse un cucciolo appena arrivato a casa. Non sarà semplice ottenere il risultato sperato in breve tempo, dovrete essere costanti e pazienti, poiché se un cane è molto affezionato al cibo, tutti i comportamenti ad esso collegati ci metteranno pochissimo ad auto-rinforzarsi e tanto ad estinguersi. L’importante è armarsi di forza di volontà e ricordarvi sempre che lo fate per il suo bene! Un cane educato che non elemosina, sarà anche felice di andare in giro con la sua famiglia umana piuttosto che restare da solo a casa.

Dott.ssa Lisa Pugliese
Educatrice e Istruttrice Cinofila


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