Quali sono le razze di cani a rischio di displasia dell’anca?
Alcune razze canine sono predisposte allo sviluppo di tale problematica: Bovaro del Bernese, Border Collie, Boxer, Cane Corso, Dogue de Bordeaux, Labrador Retriever, Golden Retriever, Mastino Napoletano, Pastore Maremmano Abruzzese, Pastore Tedesco, Rottweiler, San Bernardo, Setter Inglese e Terranova.
I sintomi della displasia d’anca
La displasia si manifesta tramite:
• zoppia,
• andamento lento,
• difficoltà nell’alzarsi o nel sedersi,
• esecuzione della caratteristica corsa “a coniglio” (il cane saltella con gli arti posteriori)
• dolore alla deambulazione
La zoppia può presentarsi a qualsiasi età: dal cucciolo all’anziano, a seconda dell’entità del danno. Questa lassità articolare può riguardare solo una articolazione o entrambe, che col tempo possono andare incontro a fenomeni degenerativi (osteoartrosi), con patologiche formazioni di tessuto osseo all’intero della cavità articolare (osteofiti).
Diagnosi per la displasia d’anca
Nei cuccioli di taglia grande, a maggior ragione se appartenenti alle razze sopracitate, è vivamente consigliato l’esecuzione, intorno ai 4-6 mesi, di uno studio radiografico giovanile. Tale esame sarà in grado di definire la predisposizione del soggetto allo sviluppo di problematiche articolari e consisterà nell’esecuzione di minimo 4 lastre del bacino, con il cane in anestesia generale oppure in sedazione profonda. A seconda degli esiti delle radiografie, al proprietario saranno proposte chirurgia o terapia conservativa. Per una valutazione ufficiale della displasia dell’anca, è necessario aspettare i 12 o 18 mesi di vita del cane (a seconda della razza). Lo studio radiografico ufficiale può essere eseguito esclusivamente da veterinari autorizzati Ce.Le.Ma.Sche o FSA. Data la possibilità di trasmissione di tale difetto anatomico alla prole, sono sconsigliati gli accoppiamenti fra soggetti displasici.
L’esecuzione di radiografie sotto sedazione, rimane il metodo più affidabile per la diagnosi di displasia, sia nel cane cucciolo, adulto e anziano.
Quali sono le possibili terapie della displasia dell’anca?
Le terapie variano a seconda della gravità della patologia e in base all’età dell’animale. In generale, un soggetto con predisposizione alla displasia può essere aiutato tramite:
- assunzione di condroprotettori (sotto forma di integratori o già addizionati nel mangime commerciale)
- blanda ma quotidiana attività fisica (evitare bruschi cambi di direzione, corse, salti o scale)
- controllo del peso, per non sovraccaricare le articolazioni
- mantenimento di una buona massa muscolare, per rendere stabile l’articolazione
- utilizzo di antiinfiammatori e antidolorifici, nei casi di osteoartrosi
Nei casi più gravi, il vostro veterinario potrà proporvi il trattamento chirurgico più idoneo al grado di displasia del vostro animale, come ad esempio l’applicazione di protesi d’anca mono o bilaterali.
Prognosi
La displasia dell’anca se non diagnosticata e trattata precocemente, presenta un decorso ingravescente e molto doloroso per l’animale. La velocità della degenerazione articolare dipende dal grado di incongruità anatomica di partenza, dallo stile di vita e dal peso dell’animale (i cani di grande taglia e/o obesi hanno sempre maggiori complicanze). Al contrario, i cani che si sottopongono a chirurgia elettiva per l’applicazione di protesi d’anca, risultano avere una prognosi decisamente favorevole, al pari di un soggetto esente da displasia.
Dott.ssa Alessia Troli
Medico veterinario Barkyn
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