enterite cane

Enterite cane: sintomi e trattamento

L’enterite nel cane è un’infiammazione intestinale molto diffusa. Può colpire i cani di qualsiasi età e razza. Questa patologia può risultare pericolosa nel caso il cane abbia un’eccessiva perdita di fluidi ed elettroliti (sodio, potassio, bicarbonato) attraverso la diarrea o il vomito.

Sintomi dell’enterite nel cane

Il sintomo prevalente è indubbiamente la diarrea. Con questo s’intende che le feci del cane si presentano in forma liquida o quasi totalmente liquida. Questo può accadere con vari episodi nell’arco della giornata.
Di conseguenza gli alimenti transitano troppo velocemente all’interno dell’intestino. Le sostanze nutritive e l’acqua non vengono assorbite e arrivano nella parte finale dell’intestino in forma liquida.
Le principali cause sono:

Come altri sintomi, in base alla causa primaria dell’enterite si può avere: malassorbimento, dimagrimento, anemia, denutrizione, dolore e gonfiore addominale, inappetenza/anoressia, sangue nelle feci.
Quando oltre all’intestino viene coinvolto anche lo stomaco, comunicando l’uno con l’altro la cosa non è poi così infrequente, avremo anche: nausea e vomito.

Trattamento dell’enterite

La scelta e la tempestività d’azione dipendono dalla gravità della situazione. Si tratta di una patologia che debilita, nelle fasi acute, soprattutto i cuccioli e i cani anziani. Questo vuol dire che in questi soggetti si dovrà agire più velocemente e in maniera più decisa per evitare che il loro stato di salute peggiori rapidamente. Quando già l’animale si presenta debilitato, a prescindere dall’età del soggetto, si dovrà intervenire subito con una flebo. Con la finalità di sostenere il cane e reintegrare tutti gli elettroliti e i liquidi che sta perdendo attraverso le scariche.
Oltre a questo il veterinario potrà decidere, nei casi in cui sia necessario, d’impostare una terapia con dell’antibiotico, con dei fermenti lattici e con farmaci astringenti delle feci. Così come anche potrà optare per un cambio di alimentazione con crocchette specifiche che possano aiutare l’intestino.

Per concludere, si devono considerare anche i soggetti cronici in cui si dovranno fare più accertamenti, come per esempio: analisi del sangue, ecografia addominale, radiografia addominale o addirittura gastroduodenoscopia e/o colonscopia. Questo per riuscire ad individuare la causa primaria del fastidio e trattarlo con il fine di risolvere la situazione.
Si deve inoltre tenere sempre in considerazione che un’alimentazione sana ed equilibrata conferisce stabilità a livello intestinale.

Dott.ssa Aurora Busti
Medico Veterinario Barkyn


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