La febbre dello Sharpei è una malattia autoinfiammatoria ereditaria tipica di questa razza. Colpisce anche i meticci con un genitore sharpei e gli incroci, causata da un’anomala regolazione del sistema immunitario. È una patologia che colpisce in egual misura sia maschi che femmine. Più frequante in animali con età inferiore ai 18 mesi, ma può capitare che compaia in cani più anziani.
Le malattie autoinfiammatorie (AID) sono rare malattie ereditarie caratterizzate da episodi di infiammazione sistemica. Sono causate dall’attivazione del sistema immunitario innato in assenza di stimoli patogeni o di danno. Differiscono dalle malattie autoimmuni in quanto mancano di autoanticorpi ad alto titolo o linfociti T antigene-specifici.
Si tratta di una patologia tipica di questa razza poiché la mutazione genetica è la stessa che determina le pliche cutanee.
Sintomatologia
Come il nome stesso della malattia suggerisce, questa patologia è caratterizzata da episodi di febbre ricorrente. Questa è spesso accompagnata da infiammazione delle articolazioni che appariranno gonfie, soprattutto quelle delle zampe posteriori. Questo quadro porterà il cane ad essere più restio ad alzarsi e a muoversi fino ad anche manifestare zoppie e rigidità nel movimento. L’innalzamento della temperatura corporea porterà anche il cane ad essere letargico e inappetente.
La febbre non è la più grande preoccupazione che questa malattia causa, ma si deve tener conto delle proteine anormali che alcuni cani sviluppano. Queste proteine dette amiloidi porteranno a problemi a livello renale e a livello epatico con l’avanzare della vita del cane creando danni irreversibili.
Diagnosi della febbre dello Sharpei
Per eseguire una corretta diagnosi sarà necessario tenere conto della storia clinica del cane. Eseguire un esame clinico, eseguire un pannello ematobiochimico completo, accompagnato da un esame delle urine, ecografia addominale e radiografie delle articolazioni gonfie. Tutti gli accertamenti serviranno per escludere altre patologie che potrebbero causare una sintomatologia simile.
Trattamento
Nei momenti di ipertermia grave una fluidoterapia in vena può aiutare a far scendere la temperatura. Così come la somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei aiuterà a ridurre il fastidio e il dolore alle articolazioni. Consigliata dieta con uno scarso tenore proteico e terapia di sostegno sia attraverso l’alimentazione che con l’utilizzo degli integratori nei cani che hanno già sviluppato insufficienza renale.
Utile è anche utilizzare la colchicina che aiuta a controllare il numero degli episodi di febbre e a ridurre la formazione degli amiloidi. Si tratta di un farmaco che deve essere somministrato solo sotto consiglio del proprio veterinario.
Tener conto che per via della natura ereditaria di questa malattia non si devono utilizzare questi soggetti per la riproduzione.
Un ultimo consiglio…
Per una vita lunga e in perfetta salute con il nostro Miglior Amico, offriamogli il meglio. Scegliamo sempre crocchette per cani composte solo da alimenti di qualità. Prediligendo quelle crocchette che utilizzano alimenti freschi e naturali alla loro base.
Dott.ssa Aurora Busti
Medico Veterinario Barkyn
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