I cani possono donare il sangue?

Anche in medicina veterinaria e in modo particolare nel cane spesso si ricorre alle trasfusioni di sangue. Ne consegue la necessità di poter disporre di soggetti donatori, in maniera del tutto sovrapponibile a quanto accade nell’uomo. Il cane donatore di sangue deve rispondere a dei requisiti di idoneità che permettano di tutelare la sua salute e quella dell’animale ricevente.
Per definire il protocollo corretto da seguire, il Ministero della Salute ha emanato la “Linea Guida relativa all’esercizio delle attività sanitarie riguardanti la medicina trasfusionale in campo veterinario”, un documento che tiene conto dei principi del codice deontologico e delle buone pratiche veterinarie ponendosi l’obiettivo di promuovere la crescita degli standard qualitativi.

Quali sono i criteri affinché un cane sia donatore di sangue?

  • Il cane donatore deve essere un animale vaccinato, riconosciuto clinicamente sano sulla base di un’accurata visita clinica;
  • il cane donatore deve pesare più di 25 Kg;
  • il cane avere una età compresa tra 2 e 8 anni;
  • il soggetto deve avere un carattere docile.

Durante la prima visita clinica devono essere accertate le condizioni cliniche del cane e raccolte tutte le informazioni relative alla sua storia; dovranno inoltre essere eseguite una serie di analisi di laboratorio, che permettano di accertare lo stato di salute (esami di sangue, sierodiagnosi nei confronti di parassiti come la Leishmania), compresa la determinazione del gruppo sanguigno.

Di norma, quando si tratta di cani, il sangue per la donazione viene prelevato dalla vena giugulare dopo aver rasato il pelo della zona interessata, con il soggetto in stazione quadrupedale o in decubito laterale. Risultano non idonei al prelievo quei cani affetti da malattie autoimmuni o immunomediate, malattie cardiovascolari o del sistema nervoso centrale, neoplasie o malattie maligne, tendenza anomala all’emorragia e crisi convulsive.
Nel caso in cui, invece, il candidato donatore sia o sia stato affetto in modo grave o cronico da malattia gastrointestinale, ematologica, respiratoria o renale non compresa tra quelle appena riportate, il veterinario può avvalersi di una consulenza specialistica prima della definizione del giudizio di idoneità o non idoneità (temporanea o permanente).
Ci possono essere motivi, poi, per i quali è necessario rinviare la donazione per proteggere il donatore. In quel caso la decisione spetta al veterinario responsabile della selezione. La gravidanza in atto costituisce motivo di inidoneità temporanea.

Dott.ssa Aurora Busti
Medico Veterinario Barkyn


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