La passeggiata al guinzaglio per molti binomi ha un che di Fantozziano. Il cane tira, raspa, annusa, si muove a zig zag alla ricerca di quella traccia odorosa che il suo tartufo ha appena agganciato. Il padrone è dietro ansimante, il cellulare da una parte, l’ombrello dall’altra, tenta disperato di stargli al passo, ma non sempre ce la fa. In poche parole, un sacrificio, una battaglia, un delirio, invece che un momento di gioia.
Il motivo è presto spiegato: non c’è niente di naturale nell’utilizzo del guinzaglio. Che ci piaccia o meno (o meglio: che piaccia al cane o meno), il guinzaglio serve. Anzi, è obbligatorio! Questo dice la legge in Italia, e deve essere lungo massimo 1,5 metri. Per questo motivo, uno dei motivi principali che inducono il proprietario di un cane a contattare un educatore o un’educatrice è proprio questo: la condotta al guinzaglio.
La regola principale valida un po’ per tutte le scuole di pensiero cinofilo è quella di iniziare senza guinzaglio, inducendo il cane a seguirci senza coercizione (fatelo ovviamente in un contesto protetto, per esempio nel vostro giardino di casa). Potete usare dei biscottini, una pallina, una vecchia scarpa, qualsiasi cosa sia di gradimento al vostro cane. L’importante è attirare la sua attenzione e – soprattutto – saperla mantenere! Inizialmente vi consiglio brevi sessioni, soprattutto se il vostro cane è un cucciolo e/o se tende a distrarsi facilmente perché attratto dall’ambiente esterno.
Via via potete aumentare la durata della sessione e anche l’ampiezza dell’area dove vi trovate (per esempio, passare dal giardino di casa ad un’area di sgambamento per cani o ad un campo da calcetto, ma pur sempre in un luogo protetto).
Quando siete sicuri di riuscire ad attirare l’attenzione del vostro cane per almeno due o tre minuti di fila, potete inserire un piccolo cordincino, tipo fune, che attaccherete al collare o alla pettorina del vostro cane, tenendolo assolutamente morbido, mai tirando. Il vostro cane deve iniziare a percepire un lieve contenimento, ma senza che questo gli precluda la possibilità di esplorare i dintorni.
E’ importante che vi dica quanto segue: ogni cane, in base alla sua età, razza o tipo morfologico e indole, necessità di più o meno attività fisica. Se è normale che un carlino o un terranova smettano di tirare dopo 5 minuti, non è altrettanto credibile che lo facciano un boxer o un border collie. Questo perché non dobbiamo mai pensare che la passeggiata al guinzaglio possa sostituire interamente il normale bisogno di attività fisica (e per attività fisica intendo corse, salti, giochi nell’acqua, agility, canicross, disc dog, etc. etc.) di queste tipologie di cani.
Fatta questa doverosa precisazione, possiamo partire con la camminata al guinzaglio vera e propria.
Il cane tira? E’ veramente importante non farsi trascinare, altrimenti imparerà che questo andamento è la prassi. Non riuscite a non farvi trascinare perché la stazza del cane è maggiore della vostra? Fatevi aiutare da qualcuno, perlomeno inizialmente. È fondamentale che il cane impari in maniera graduale che tirare non lo porterà nel posto dove lui vuole andare, ma soltanto stare con naturalezza al vostro fianco. Concludo sottolineando che – se pur con grandi sacrifici – potreste non arrivare al risultato che desiderate, e mi spiego meglio: una signora di mezz’età con un giovane retriever o – al contrario – un corridore palestrato con un cocker, potrebbero dover rivedere i loro “accordi”, cercando di trovare un compromesso affinché la passeggiata diventi piacevole per entrambi. Ma d’altronde, non è anche questo essere amici?
Dott.ssa Lisa Pugliese
Educatrice e Istruttrice Cinofila
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