Piastrinopenia, o trombocitopenia, sono i termini utilizzati per indicare che il numero di piastrine, o trombociti, nel sangue è più basso rispetto al normale.
Le piastrine (o trombociti) sono dei frammenti di cellule prodotte nel midollo osseo. Esse sono in grado di aggregarsi tra loro per sigillare i vasi sanguigni in caso di una qualunque lesione, onde evitare un’emorragia. Sono dunque tra le protagoniste della coagulazione del sangue.
Si deve però considerare il fatto che i valori che si ottengono con gli apparecchi conta globuli, relativamente alle piastrine, sono suscettibili di notevoli errori. Per questo motivo oltre al numero di piastrine vanno valutate altre due cose: la presenza di aggregati piastrinici e la stima piastrinica.
In pratica presso i laboratori si procede alla lettura di uno striscio di sangue, per valutare le cellule al microscopio. Così facendo l’operatore valuta se sono presenti piastrine aggregate ovvero raggruppate tra di loro.
Le piastrine aggregate vengono lette dalle macchine come globuli rossi. Questo si traduce in: il numero di piastrine realmente presenti è superiore a quello che risulta dalla macchina.
Possiamo parlare sicuramente di piastrinopenia solo se il numero di piastrine è basso, non ci sono aggregati piastrinici e la stima è indicata come inadeguata.
Cause piastrine basse
- Minore produzione delle piastrine a livello del midollo osseo per cause tossiche, infettive (es. leishmania, infezioni batteriche ecc..), metaboliche e tumorali.
- Aumentata distruzione di piastrine in seguito a patologie immunumediate. Queste si dicono piastrinopenie autoimmuni e possono essere primarie o secondarie ad altre patologie (tumori, malattie infettive) o dovute all’azione di alcuni farmaci.
- Aumentato consumo (emorragie, disturbi della coagulazione ecc..).
Che cosa noterò in un cane con piastrine basse?
Sono vari i sintomi conseguenti a delle piastrine basse:
- apatia, sarà restio al gioco e a volte anche a mangiare;
- febbre;
- lividi sulla pelle a causa della cattiva coagulazione del sangue;
- piccoli punti rossi sulle mucose (oculare, gengivale) o sulla pelle, le petecchie;
- sangue nelle urine, nelle feci o dal naso;
- problemi al momento di alzarsi;
- soffio al cuore;
- collassi (nei casi più gravi).
Ovvio che la sintomatologia può variare in base alla causa primaria del problema e al valore delle piastrine.
Come possiamo trattare questa situazione?
Anche il trattamento è strettamente correlato alla causa primaria. Infatti si potrà optare per:
- somministrazione di corticosteroidi per impedire al sistema immunitario di distruggere le piastrine, nel caso di patologie autoimmuni;
- terapia antibiotica quando vi è presenza di agenti batterici, come ad esempio ehrlichia e rickettsia;
- controllo della leishmaniosi.
Quando la situazione, a prescindere dalla causa, è molto grave si può decidere di effettuare una trasfusione di sangue per integrare le piastrine.
Consiglio del veterinario
Ogni volta che notate sintomi come quelli sopra elencati diventa fondamentale rivolgervi al vostro veterinario curante. Questo permetterà di individuare il problema e di intervenire tempestivamente.
Tenete inoltre in considerazione che un’alimentazione sana e bilanciata aiuto nella ripresa dopo situazioni di questo genere.
Dott.ssa Aurora Busti
Medico Veterinario Barkyn
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